Napoli, 24 ottobre 2012 – Ennesima notte di superlavoro per polizia e carabinieri per decifrare l’ultimo raid di morte dell’infinita mattanza color rosso sangue che da mesi attanaglia l’area settentrionale della metropoli partenopea. Per un’altra notte passati al setaccio, da parte delle forze dell’ordine, i quartieri di Scampia e Secondigliano.Per decifrare l’ultimo raid di morte a Napoli Nord quello che è costata la vita a Gennaro Spina, 26 anni, è stato ucciso in via dello Stelvio, nel quartiere di Secondigliano, periferia di Napoli. Era in strada, a piedi. Ritrovati almeno quattro bossoli. . Secondo quanto al momento hanno accertato i carabinieri, Gennaro Spina aveva appena parcheggiato la sua automobile quando i killer, che lo stavano aspettando, lo hanno ucciso. Il 26enne viveva nella IV traversa di Corso Italia, poco distante da dove è avvenuto l’agguato. Stando ai primissimi accertamenti l’uomo sarebbe vicino al clan dei “Vanella Grassi”, protagonisti della faida di camorra in atto tra Scampia e Secondigliano.Nessuno ha visto nulla. Malgrado la zona popolare e l’ora dell’agguato, nessuno ha visto e sentito nulla quando nel pieno del pomeriggio di ieri alla periferia di Napoli è stato ucciso Gennaro Spina. La vittima era affidato in prova ai servizi sociali in una comunità di Casal di Principe; aveva precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. È il consueto copione che si ripete, dunque, determinato dalla paura e che registra l’ennesimo omicidio proprio mentre cominciava nelle stesse ore il vertice tecnico nella Procura partenopea per tentare di arginare la nuova faida che sta insanguinando le strade di Scampia e Secondigliano e che ha fatto anche una vittima innocente, Pasquale Romano, il giovane ucciso dalla camorra per un errore di persona la sera del 15 ottobre scorso. Un copione che, per fortuna, ha trovato anche qualche significativa ‘contraddizionè in momenti collettivi di ribellione come le oltre duemila persone chiamate a raccolta dai parroci domenica scorsa nel Rione Marianella per una fiaccolata alla quale è intervenuto il cardinale Crescenzio Sepe.
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